Il quotidiano israeliano “Jerusalem Post” ha annunciato di aver ottenuto un report esclusivo, redatto da un gruppo di esperti delle Nazioni Unite, in merito ai tentativi del regime iraniano di trasferire armamenti a Hamas, ad Hezbollah e ai Talebani in Afghanistan.
Il report, secondo quanto è dato sapere, sarebbe stato già presentato al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e descriverebbe almeno dieci tentativi compiuti dell’Iran di rifornire di armamenti i suoi proxi nella regione mediorientale.
Di seguito due esempi concreti che testimoniano quanto suddetto:
– Recentemente i militari britannici hanno intercettato un’imbarcazione con missili antinave iraniani e razzi 122 mm di fabbricazione iraniana, da destinare ai Taliban afgani;
– Il 15 marzo la marina israeliana ha intercettato un cargo di nome Victoria, battente bandiera liberiana, era carica di armamenti iraniani destinati a Hamas;
– Nel marzo scorso, le autorità turche hanno fermato un aereo diretto in Siria, carico di AK-47 e 2000 pezzi da mortaio, probabilmente destinati a Hezbollah. L’inchiesta ha confermato la provenienza iraniana delle armi;
Il report, inoltre, certifica il constante scambio d‘informazioni tra Corea del Nord e Iran, in merito alla tecnologia missilistica. In questo senso, come noto, l’effetto principale di questa “amicizia” sono stati i test compiuti da Teheran con i missili da lunga gittata Shahab 3 e Saiil, nel febbraio scorso.
Ovviamente, tutto ciò non accadrebbe senza un forte apparato finanziario di sostegno a Teheran, un sistema che garantisce al regime il finanziamento e, soprattutto, l’aggiramento delle sanzioni internazionali.